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La storia del Palio di Asti

Il Palio di Asti ha radici molto antiche e risale al XIII secolo.

Le prime tracce del Palio di Asti risalgono al 1275, quando la città era sotto il dominio della dinastia dei Paleologi. Inizialmente, la festa era una competizione tra i rioni cittadini per onorare il loro signore. Il termine “palio” deriva dal latino “pallium”, che significa “stendardo”, e inizialmente rappresentava il drappo consegnato come premio alla contrada vincitrice.

Nel corso dei secoli, il Palio di Asti ha assunto la forma di un torneo equestre, con cavalieri provenienti dai vari rioni della città che gareggiavano per la vittoria. Questo evento si svolgeva solitamente il 21 settembre, in onore di San Maurizio, patrono di Asti.

Nel XIX secolo, il Palio subì alcune modifiche e si trasformò in una competizione di velocità tra i cavalli, mantenendo comunque l’atmosfera storica e l’orgoglio delle contrade. Nel 1908, il Palio di Asti fu sospeso a causa della Prima Guerra Mondiale e riprese solo nel 1929.

Oggi, il Palio di Asti si svolge a settembre ed è una delle manifestazioni più importanti della città. La gara coinvolge ancora le contrade di Asti, ognuna delle quali è rappresentata da un cavallo e un cavaliere. La pista di corsa è posta nel cuore della città, lungo le strade medievali. La corsa è molto veloce e rischiosa, e spesso i cavalieri sono coinvolti in cadute spettacolari.

Il Palio di Asti è caratterizzato da una serie di cerimonie storiche che precedono la gara, tra cui il corteo storico, la benedizione dei cavalli e il solenne giuramento dei cavalieri. Ogni contrada ha il proprio stendardo e il proprio colore, e i residenti partecipano con grande passione e orgoglio.

La contrada che riesce a vincere il Palio di Asti ha l’onore di portare a casa il palio, un drappo dipinto a mano che rappresenta il trofeo della vittoria. Questo palio viene esposto nell’abitazione della contrada vincitrice fino al prossimo Palio.

Il regolamento del Palio di Asti

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